sabato 29 dicembre 2012

Ferma i lavori







Oggi presidio da solo il salone, migliaia di metri quadri di esposizione... tra ferie e infortuni dell'ultimo minuto sono senza colleghi. La filodiffusione manda Bon Jovi "wanted dead or alive" e di clienti nemmeno l'ombra, sono praticamente da solo. Non mi è mai capitato, di sabato poi è veramente un fatto eccezionale e coincide con l'ultimo giorno di lavoro in questo difficilissimo 2012 che è arrivato quasi alla fine e sembrava non finire mai proprio come questo lungo giorno noioso.
Aspetta, aspetta...

Come non detto, proprio ora sento che venderò una macchina...

lunedì 17 dicembre 2012

Costole sessioni e sensazioni

Una brutta scivolata sul ghiaccio che si è formato in terrazza poteva avere conseguenze peggiori ma anche migliori. Guardiamo quindi il bicchiere mezzo pieno anche se era completamente vuoto perchè non avevo bevuto, la caduta è stata originata da chi scelleratamente ha deciso di lavare la terrazza con abbondante acqua sottovalutando che la scorsa settimana all'ora di cena il nord Italia era ovunque sotto zero e quindi la possibilità che ghiacciassero le piastrelle era elevatissima. Dopo lastre ed accertamenti mi sono portato a casa oltre al referto del pronto soccorso un vasto ematoma al costato e un bel po' di delusione per non poter dare il mio contributo ai miei compagni di basket che giovedì scorso hanno perso a Muggio' la quarta partita su quattro disputate. Il mio rientro è previsto tra una decina di giorni. L' incidente non mi ha impedito (anche se la preoccupazione che non potessi farcela mi ha accompagnato fino a pochi minuti prima dell'esibizione) di vivere una bella esperienza con i Pocket Chestnut in uno scantinato milanese convertito per l'occasione a "studio televisivo". Si tratta di SenSessions una specie di "format" nato da un' idea del nostro booking che è stata presa sul serio dallo Spazio Senza Tempo. Dopo aver invitato alcuni nostri estimatori tra il pubblico e dopo aver coinvolto il simpaticissimo Gasser Alì di Radio Popolare come conduttore ci hanno chiesto di suonare una manciata di pezzi dal vivo in assetto acustico (con percussioni) allietandoci una nebbiosissima domenica. Non sono mancate le domande di Gasser, risate spontanee e la registrazione audio con applausi un po' meno spontanei. Da quel che ho potuto sentire in cuffia dopo il live set, l'operazione è davvero ben riuscita. Ho utilizzato il set da viaggio (con la valigia al posto della gran cassa) e abbiamo scelto di suonare anche tre nuovi brani che stiamo componendo in questo periodo in vista del nuovo album.

Pocket Chestnut live a SenSessions, Milano.

martedì 11 dicembre 2012

Rico's Friends hall of fame: Glauco

Glauco è uno di quegli amici conosciuti ai tempi delle scuole quando in certi periodi dell'anno partiva l' autogestione e si incontravano gli studenti degli altri istituti e licei della città. Si parla ormai di più di venti anni fa. La nostra amicizia è sempre rimasta ben salda alimentata dalla passione per concerti dei Marlene Kuntz che ci ha portato ad una frequentazione assidua soprattutto nella seconda metà degli anni '90. Il nostro rapporto ha sempre trovato libero sfogo nella voglia di bere sempre un bicchiere in più degli altri. Ma non fraintendete, se la nostra fosse stata una frequentazione solo alcolica oggi non avrebbe mantenuto solide basi. Con Glauco è sempre stato edificante aprirsi e cercare un confronto, di sicuro cio' che ho ricevuto in cambio è  stato un punto di vista concreto, mai finto borghese, talvolta anzi fin troppo proletario. Colpito da premature scomparse il cui dolore ha scavato solchi nel profondo del suo volto, Glauco rappresenta oggi l'esempio di come si puo' reagire a testa alta ai drammi della vita e seppur la mia ''presenza'' sia stata più una distanza fisica (ma mai mentale) oggi sono felice del suo trasferimento a Genova, mi compiaccio della capacità di cambiare pagina e con un augurio di ''buona fortuna'', nella mia distanza gli sono vicino.
 

lunedì 10 dicembre 2012

Luci e sottomarini

Mi è sempre piaciuto fare le decorazioni natalizie, per il presepe in particolare ho sempre avuto una particolare predilezione. Ogni anno l'otto di dicembre mi applico con pazienza e anche in questa occasione il momento degli addobbi è stato molto piacevole se consideriamo che la festività è caduta di sabato, giorno in cui di solito lavoro. Questo è il risultato.


Ogni tanto c'è qualche musicologo che sostiene che le canzoni abbiano le loro stagioni, probabilmente se penso a "Vamos a la playa" o "Sole cuore amore" sono d'accordo ma il concetto è più variegato nel mio vissuto. Ci sono infatti album (e non necessariamente sono di canzoni tradizionali legate al Natale come "One more drifter in the snow" di Aimee Mann) che associo al periodo delle feste natalizie perchè li ho acquistati nei giorni che precedono le feste e avendoli consumati in questi momenti di vacanza sono andati a collocarsi tra le colonne sonore invernali, prendendo di conseguenza questa specie di stagionalità. Ce ne sono almeno una decina nella mia collezione ma uno in particolare mi piace riprodurre mentre sono all'opera e si tratta di "Declare a new state" dei The Submarines. Ho avuto modo di scoprirli dal vivo nel 2008 ad Amsterdam come gruppo di supporto al tour di Aimee Mann e mi piacquero molto, comprai il loro primo album direttamente da John Dragonetti al banchetto che avevano allestito e da allora, nel mese di dicembre, suona più di Jingle Bell.

venerdì 7 dicembre 2012

L'antidoto

L'esaltazione della violenza anche se accecati da trance agonistica è un comportamento stupido, per me è  semplicemente da ignorare prima ancora di condannarlo. Non si tratta di assumere un comportamento da bacchettone di fronte a un confronto con un avversario, è questione di educazione civica e sportiva. Mi è capitato poche volte di litigare fino al punto di menare le mani, credo di poter ammettere con grande candore di averle più prese che date in tutti i miei trentotto anni. Pero' ne parlo. Trovo pericolosissimo litigare in auto per esempio, non reagisco mai anche di fronte ai comportamenti scorretti messi in atto dai più frustrati automobilisti. Nello sport è diverso, a meno che si stia parlando di baseball, tennis, ping pong o pallavolo il contatto fisico è inevitabile, il body check se si vuole dare un tono internazionale alla cosa, ma è forse più opportuno chiamarlo semplicemente scontro, puo' assumere contorni sfaccettati. In pratica qualche animale puo' finire a fare a botte. E così è andata mercoledì sera se ancora non si è capito. Ho avuto un mal di stomaco perforante dopo che un mio compagno di squadra ha colpito al volto un avversario e ho preferito ignorare qualsiasi cosa sia avvenuta dopo. Il mio antidoto per provare almeno solo un senso di pena nei confronti di chi eccede, questo e' il riassunto.Pero' ne scrivo. Non si possono ignorare invece i quarantadue punti subiti, ed è la stata la conseguenza naturale al fattaccio. C'è stato un momento nell'ultimo quarto in cui la resa non programmata è stata quasi automatica come se ci fossimo detti che farci massacrare sportivamente era la cosa migliore da fare. Il giorno dopo con qualche pensiero sulla vicenda che ancora mi girava in testa ho ottenuto l'idoneità medico sportiva.

martedì 4 dicembre 2012

Terza convocazione

Domani, sarò in campo contro la squadra in cui sono cresciuto e per la quale ho tifato quando militava in B2 quasi come se fosse il basket dei campioni. L'emozione sarà certa nonostante il risultato sia quasi scontato viste le grandi potenzialità e ambizioni della Forti e Liberi. Da parte mia ci sto mettendo tutta la grinta possibile per cercare di tornare quello che ero da ragazzo. Ieri sera in allenamento gambe pesanti e fiato corto ma una consapevolezza dei miei mezzi finalmente ristabilita.
Appuntamento a Monza in via Marmolada, alle ore 21:30 palla a due.

martedì 27 novembre 2012

38

Il titolo non è la temperatura della febbre anche se mi sento un po' di influenza nelle ossa bensì gli anni che compio proprio oggi. Nel frattempo ieri sera ho collezionato la seconda convocazione e la seconda sconfitta per l'equipe, che perde (e male visto che il passivo e' di venti punti) contro A-team. È stato molto bello pestare il campo da gara sul quale ho trascorso lunghi anni nelle serie giovanili (si giocava nel palazzetto della forti e liberi) e vedere sulle tribune qualche faccia amica mi ha emozionato, forse per questo ho giocato un po' teso partendo inaspettatamente in quintetto, sono comunque arrivati i primi punti (2 da sotto) della stagione. Augurandomi che vada meglio in futuro auto festeggio i miei 38 anni e come spesso succede nel giorno del mio compleanno piove a dirotto e il tempo e' un po' come il mio umore...molto uggioso.

domenica 25 novembre 2012

Genova per loro

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Pocket Chestnut a Genova in versione tres amigos, sono rimasto a casa perché il live era previsto in acustico. Due volte ho suonato a Genova in passato ''show case in Fnac" nel 2007 ai tempi del terzo album dei Kech e live estivo nel 2006 in un locale chiamato "le madeleine" nascosto in un sottoscala in mezzo ai caruggi. Ogni volta che ci penso ricordo una citta' carica di fascino  e pervasa da un' aria in cui si respiravano pericoli  (due risse fuori dal locale, vomitate copiose in ogni angolo, borseggi davanti al phone center internazionale e la DIGOS in borghese che ferma il nostro furgone zeppo di strumenti in piena notte desistendo da qualsiasi perquisizione dopo aver visto le facce assonnate da bravi ragazzi).

giovedì 22 novembre 2012

Invisibile

Uno dei miei brani preferiti di Cristina Donà è Invisibile, oggi mi servo del titolo per semplificare la definizione di astrazione dal gioco vissuta ieri sera. Ci tenevo molto a fare bene e mi sono allenato intensamente per raggiungere almeno una decente condizione fisico-atletica, il resto arriverà. Prima di tutto il risultato 44-56, prima sconfitta, maturata male nel terzo quarto e gestita poi con affanno e scarsa convinzione da parte di molti sul poter recuperare. Gli avversari non erano granchè e questo amplifica il senso di delusione. Le mie statistiche personali parlano da sole: venti minuti scarsi giocati, 0/3 al tiro, 0/2 ai liberi e tre falli. Buona la lotta in difesa ma decisamente impalpabile il mio contributo generale. Sul lavoro sto vivendo un momento di grande solitudine, ho idee e progetti e una discreta voglia di darmi da fare ma sono offuscato da certi meccanismi vecchi e obsoleti che mi appaiono impossibili da sradicare, una parte di questa condizione (non conVinzione) ha sicuramente contribuito alla "mancanza di palle" sul campo da gioco. Ho chiesto un incontro con la direzione che non mi è stato negato ma dopo un primo momento di esaltazione e iniziativa adesso penso che perderò tempo. Devo assolutamente togliermi dalla testa questo pensiero. Sentimentalmente non sono giorni felici e spensierati, la presa di coscienza della malattia dello zio sta sfiancando il sistema nervoso di mia moglie e invece di dare un supporto tendo a non dare fastidio e quindi mi chiudo. Allora una persona che legge penserebbe che se conosco le cause posso anche trovare le soluzioni ai problemi ma quando entro in questo vortice è il mimetismo con l'ambiente a far da struttura portante al mio stato d'animo. Come ieri sera quando nonostante tagli, sbracciamenti e palloni chiamati tra me e l'uomo invisibile non c'era nessuna differenza.

mercoledì 21 novembre 2012

Esordio

Inizia stasera la stagione agonistica di cui accennavo nel post dedicato alla Equipe '83 e il primo obiettivo (convocazione) e' stato raggiunto, stasera sarò tra i nove giocatori (piu' il coach che non e' ancora munito di patentino) che si opporranno alla Don Bosco per la prima giornata del campionato di prima divisione, girone F.  Il mio traguardo personale e'  poter essere convocato almeno per la metà delle partite.

lunedì 12 novembre 2012

Tracollo sportivo milanese

La scorsa settimana è stata per me molto impegnativa, oltre al solito lavoro in concessionaria mi sono recato a Monaco di Baviera dove ho partecipato a un corso tecnico di formazione. Non è la prima volta che frequento questo tipo di corsi che sono massacranti in quanto concentrati in dieci ore che sembrano non aver mai fine visto il grande susseguirsi di attività. Temendo un tracollo fisico, attendevo la domenica per ricaricare le batterie e la giornata era ideale visto il ricco programma sportivo. Avendo saltato anche un allenamento di pallacanestro avevo in programma di correre al mattino per mantenere un buon fiato ma  una pioggia battente mi ha fatto desistere. Così mi sono dedicato a guardare lo sport prima in tv poi dal vivo imponendomi una buona dose di relax mentale e fisico. Ieri era anche la giornata in cui mio nipote Francesco, che ha da poco compiuto otto anni, assisteva per la prima volta ad una partita di calcio allo stadio Meazza di San Siro e il suo esordio è coinciso con una bruciante sconfitta del Milan per 3-1 ad opera della Fiorentina. La sera sarebbe poi stato il turno dell'Inter sconfitta a Bergamo. Ma l'emozione nell'immedesimarmi in quel bambino che sono stato anche io trenta anni fa quando per la prima volta vidi un match di calcio dal vivo non era la sola. Ieri ho portato mia moglie al Forum di Assago per vedere l' Olimpia Milano da una prospettiva inusuale ovvero all'interno di uno Skybox, quelle stanzette situate in alto alla struttura messe a disposizione degli ospiti invitati dai numerosi sponsor. La sconfitta con l'ultima in classifica (Reyer Venezia) non è passata per me in secondo piano visto che delle tante partite che potevano offrirci, le due squadre hanno scelto quella contraddistinta da una pioggia di canestri (entrambe le squadre hanno chiuso in tripla cifra). Per mia moglie è stato divertente constatare di persona in che modo il buffet e l'open bar a disposizione degli invitati siano stati saccheggiati con abili tattiche da parte di sfrontati pseudotifosi che nonostante lo spettacolo e la situazione privilegiata hanno anche trovato il modo di criticare la squadra e la società, che per dirla tutta lo merita, ma visto il non esborso di denaro potevano anche calarsi nel mondo del fairplay ed applaudire gli avversari come ho fatto spontaneamente io. 

martedì 6 novembre 2012

In vista di un addio


Ho trascorso qualche giorno nel basso Lazio in provincia di Latina, più precisamente ho girovagato tra Formia, Gaeta e poi su fino a Terracina e  S. Felice del Circeo. Purtroppo non è stata una gita di piacere. Zio Aldo, unico fratello di mia suocera, sta molto male e le sofferenze nonostante le cure aumentano molto velocemente. Di questi giorni cupi mi rimarrà impresso l’esterno del padiglione oncologico ‘Giorgio Porfiri’ di Latina dove Aldo sta combattendo. Ho preferito non vedere con i miei occhi il progredire inarrestabile della malattia ma col pensiero sono stato al suo capezzale. La testa è tornata più volte al 1993 quando in sua compagnia vidi il concerto degli U2 del tour Zooropa a Bologna ed è questa la memoria che voglio portare per sempre con me di questo parente acquisito con il quale anche per fini artistici ho avuto stima e molti punti di contatto. Per stemperare i cattivi pensieri mi concedevo al mattino circa tre quarti d’ora di corsa lenta sulla spiaggia, allego una bella immagine del panorama di Gaeta.

martedì 30 ottobre 2012

On stage in divisa

Come promesso nel post precedente ecco uno scatto rubato durante la serata di Venerdì scorso all'Agorà di Cusano Milanino. Belle vibrazioni sul palco, divertimento tra il pubblico e uno staff accogliente ci hanno permesso di archiviare un'altra serata ben riuscita.
Agorà, Cusano Milanino. Teddy indossa la casacca della Grex.

martedì 23 ottobre 2012

Live@Agorà@Cusano Milanino

Si prospetta un interessante concerto autunnale il prossimo venerdì leggete qui  i dettagli. Ai miei compagni di squadra che stanno dimostrando interesse per la band ho promesso che se verrano a sentire il live indosserò la divisa da gara della Grex, una storica squadra monzese in cui per anni hanno militato alcuni giocatori della attuale Equipe '83.

venerdì 19 ottobre 2012

Fiorenzo Magni

E' morto oggi nella città in cui vivo, Monza, il grande ciclista Fiorenzo Magni. Mi piace molto il ciclismo e saltuariamente lo pratico a livello decisamente amatoriale (non amo le arrampicate, non mi considero un passista, temo le discese quindi cosa pedalo a fare? Forse perchè vivere vicino ad un enorme parco e non respirarne l'aria è un'opportunità per mantenersi in forma da non sprecare) in sella alla mia bici come non lasciarsi affascinare dal ricordo dei grandi ciclisti del passato quando (forse) il doping non esisteva o almeno non era così sfrontato come nei giorni più recenti? Coppi, Bartali e Magni. Quante volte dalle parole di mio nonno prima e mio padre poi mi sono incantato e perso a pensare a quelle fatiche che diventavano imprese tutte italiane. Quando all'età di quattordici anni è stato il momento di salire su una bici da corsa regalatami per Natale ho fortemente voluto una Bianchi per solcare l'asfalto in sella a un marchio storico. Tra i tre eroi dei tempi che furono Magni è stato quello meno celebrato ma il fatto di sapere che viveva vicino a Monza e che svolgeva l'attività di concessionario di automobili mi ha dato sempre la sensazione di "conoscerlo" da vicino. Quando nel 2009 fu costretto a chiudere l'attività iniziando a fiutare il grave periodo di crisi che sta accompagnando ancora oggi il mondo dell'automobile rimasi molto colpito da questa intervista nella quale con grande freddezza l'imprenditore identificava il problema che sta strangolando giorno dopo giorno chi opera in questo settore dimostrando ancora una volta di saper guardare lontano, ben oltre lo striscione con la scritta traguardo. 

martedì 9 ottobre 2012

Pocket@Rocket


Tra poche ore sarà tempo di soundcheck in via Pezzotti 56 a Milano. Torno al Rocket dopo averci suonato due volte in passato, una con i Kech nel 2003 ed una con i Gringoise nel 2008. Ho preso un giorno di libertà dal lavoro, i Pocket Chestnut attraversano un periodo molto produttivo che sto vivendo col massimo dell'entusiasmo. Adoro vivere le ore che precedono il concerto in totale solitudine, arrivare al club quando ancora deve aprire, scaricare gli strumenti mentre il luogo è animato solo da chi fa le pulizie. Osservo il traffico con fare pacifico e penso al confine tra il suonare per professione e far convivere la musica con un altro lavoro, la mente è fnalmente libera, oggi è uno di quei giorni in cui mi sento un ragazzo fortunato perchè mi son coltivato un sogno.    

mercoledì 3 ottobre 2012

Equipe '83

Dopo diciannove anni spesi a guardare la pallacanestro giocata da altri torno in attività. E' dal secolo scorso, più precisamente dal 1993, che non mi alleno con una squadra di basket. Pensare che dai tredici ai ventuno anni ho giocato quasi ininterrottamente ritagliandomi partita dopo partita qualche minuto di soddisfazione, prima alla Forti e Liberi, gloriosa società monzese con più di centotrenta anni storia e per lungo tempo la prima squadra in serie B2,  poi a Vedano al Lambro per un'ultima durissima stagione trascorsa a prendere botte in seconda divisione. Una volta dismessa la canottiera per dedicarmi assiduamente alla musica, la voglia di campetto ha sempre fatto capolino ogni estate, prima nella mia testa,  poi in queste gambe sempre meno allenate. Grazie alle giornate lunghe che permettono di fare due tiri all'aperto dopo il lavoro, quasi ogni anno con i compagni di gioco conosciuti di volta in volta, ho ricevuto proposte per aggregarmi a squadre amatoriali della mia città. Ho sempre rifiutato ma questa volta è scattata la molla e sto cercando di rimettermi in forma per il trentennale della Equipe '83 squadra che milita nel campionato di prima divisione. I ricordi di quel timido numero 8 che qualcuno riconoscerà nella foto che allego sotto sono tornati a infradiciarmi di sudore, in attesa di ripristinare la rapidità dei movimenti mi godo questa rinascita sportiva con un pizzico di soddisfazione nel constatare che dopo solo tre allenamenti la tenuta fisico-atletica sta migliorando a vista d'occhio.

Forti e Liberi Monza, Cat. Allievi Regionali 1987/88

giovedì 20 settembre 2012

Domenica live a Vigevano orfani di batteria

Sono un po' dispiaciuto di non poter essere sul palco di questo festival con i Pocket Chestnut domenica 23 settembre. Come già successo in qualche altra occasione nel 2012 i miei compagni d'avventura non rinunciano ad esibirsi in formazione a tre chitarre, ennesima  dimostrazione che ce la possono fare benissimo anche senza di me (ma di questo non avevo alcun dubbio). Questo evento mi è stato descritto come una manifestazione acustica  ma dubito che i gruppi invitati si esibiscano senza batteria... staremo a vedere. La mia rinuncia è dovuta alla concomitanza con il concerto dei Radiohead a Firenze (slittato da luglio a settembre per la morte di un tecnico di palco durante il montaggio dello stage in Canada) per il quale ho il biglietto da nove mesi. Sono certo che tra il pubblico nessuno rimarrà deluso per la mia assenza, la performance si svolgerà comunque e sarà di grande intensità come i Pocket acustici hanno dimostrato più di una volta. Ci sono stati giorni in cui avevamo un live programmato poi per concomitanza di concerti dei nostri artisti preferiti, impegni di lavoro oppure meritati periodi di vacanza scelti in anticipo da qualcuno di noi, me escluso, le date dei Pocket sono state annullate (vedi Carroponte, Sesto San Giovanni 16/08/2012). Quando capita a me la sovrapposizione di impegni questo non succede. I might be wrong. Sono nato batterista che cosa ci vuoi far?

lunedì 17 settembre 2012

No ai pregiudizi sulle patate

Da quando ho iniziato a lavorare, ormai una quindicina di anni fa, ho sviluppato un torpore serale che mi ha fatto diventare progressivamente meno mondano e sempre più casalingo. Mia moglie è stata la prima a pagarne le conseguenze, questo atteggiamento poco propositivo verso la vita notturna sono in grado di annullarlo quando di mezzo c'è la musica, questa cosa la fa un po' arrabbiare. La mia dolce metà è intelligente, intendo dire che pensa a come preservare la coppia di una volta,  quindi mi ha fatto notare che essere un po' accondiscendente nei confronti del suo modo di divertirsi sarebbe principalmente un bene per entrambi. E' successo che lo scorso week end il lavoro mi abbia chiamato all'ordine anche di domenica e proprio la mattina del giorno di "festa" (per lei) con modo di fare serafico mi sia stato proposto di andare a consumare la cena alla sagra della patata di Oreno, piccolo paese della Brianza famoso produttore di tuberi dalle propretà organolettiche e dal sapore migliore di tutte le altre qualità prodotte al mondo... dicono. Personalmente questa cosa mi ha sempre fatto sorridere perchè le patate sono sempre e comunque patate. "Che differenza vuoi mai che ci sia tra una patata del Wiscounsin ed una di Oreno?" Pensavo così e invece mi sbagliavo! Ecco spiegato come mai qui in Brianza la sagra della patata sia un appuntamento imperdibile giunto ormai alla venticinquesima edizione. Sorpresi dalla croccantezza delle patate e dal sapore unico che donano ai piatti proposti nel menu (essenziale ma comunque ben fornito di leccornie) abbiamo trascorso una piacevolissima serata dove l'attesa di quaranta minuti prima di mangiare non ha pesato. Un'ulteriore sorpresa è arrivata quando sul palco principale allestito nella piazza centrale della piccola cittadina si è esibita una cover band formidabile. Non amo chi interpreta le canzoni di altri cercandone di ricreare perfettamente suoni, atmosfera ed esecuzione (anche in questo caso maledetti pregiudizi!) ma devo ammettere che l'esibizione dei Queenmania è stata davvero emozionante e ci ha tenuti più di venti minuti con gli occhi incollati al palco per seguire le evoluzioni dei musicisti e l'eccezionale estensione vocale del cantante. Brani come "a kind of magic", "somebody to love" , "one vision" e in particolare "bicycle race" sono risultati alle mie orecchie davvero ben riusciti.   

mercoledì 12 settembre 2012

Rico's Friends Hall of fame: Mario Bossi

Come accennavo nel post precedente vi presento la nuova sezione dedicata alla galleria fotografica dei Rico's Friends partendo da un mitico fonico: Mario Bossi. Per dire tutta la verità non è che io e Mario siamo proprio amici. Avendo suonato più volte in manifestazioni da lui promosse sento di conoscerlo bene e di essergli particolarmente affezionato anche se al di là della musica non ci siamo mai frequentati. La sua costanza nel dedicarsi a titolo gratuito alla cura dei suoni dell'Arci di Arcore, il suo look inconfondibile con le basette lanose e i suoi scleri colossali meritano un'immagine eloquente rubata durante il soundcheck del concerto di Vimercate; che per la cronaca è andato abbastanza bene se consideriamo che iniziare a suonare alle 00:20 di domenica sera dopo due reading che non si è capito bene che cosa volessero rappresentare è stato faticoso per tutti.

sabato 8 settembre 2012

Domani sera live a Vimercate



Come da tradizione, in questi giorni, la città di Monza e l'ormai famigerata provincia si animano per il Gran Premio di Formula 1. Anche l'Acropolis di Vimercate da qualche anno si attiva per offrire una settimana ricca di eventi, dai concerti ai reading alle performance di teatro. Il tutto sempre a ingresso gratuito. Gli organizzatori hanno invitato i Pocket Chestnut per chiudere la rassegna e sarà un onore per noi concludere la manifestazione allietando gli spettatori reduci da giorni carichi di bagordi. Per il sottoscritto sarà anche l'occasione per lasciar finire il nostro suono nelle mani del fonico Mario Bossi, colui che se mi dovesse capitare di affrontare un lunghissimo tour mondiale vorrei sempre dietro al mixer.

giovedì 6 settembre 2012

La mia Wunderkammer

Un mio carissimo amico di infanzia, Mattia Frignani, ha fatto parte per anni di una attività creata dai suoi fratelli maggiori denominata Wunderkammer. Grazie a lui ho imparato fin da piccolo il significato di questo termine tedesco, uno dei pochi così semplice da pronunciare senza sputazzare l'interlocutore. Ho sognato per molto tempo di avere una mia stanza delle meraviglie. Perchè i miei ricordi, almeno ai miei occhi, generano incanto. In più di venti anni ho tenuto tantissimi oggetti riguardanti la musica sia vissuta da spettatore che suonata in persona archiviandoli in scatole di cartone. Poster, biglietti di concerti, scontrini, foto, pass, buoni pasto, scalette dei concerti, locandine e tanto altro con particolare cura verso tutti i feticci che riportavano errori di ortografia. Il motivo scatenante che mi ha spinto ad aumentare le spese mensili dell'affitto per spostarmi in un'altra casa è stato anche la presenza di un piccolo spazio coperto alla fine della grande terrazza che si affaccia sulla cucina. Fin dal giorno della prima visita alla casa ho detto a mia moglie che quello spazio sarebbe stata la mia stanza dei giochi dove creare la mia memorabilia e magari sperimentare la pittura, arte che mi ha sempre attratto ma per la quale mi reputo negato. Incominciamo il viaggio nel Ricolab da un immagine esterna.
Ricolab, Monza, Esterno

martedì 4 settembre 2012

Sessione di registrazione con Kinola

La scorsa settimana ho registrato quattro brani con i Kinola. La registrazione si è svolta rispettando i canoni del lo-fi utilizzando una di quelle abbreviazioni tanto care ai recensori di dischi. Ho allestito una parte del mio set live montando alcuni piatti un po' usurati per ricreare un suono non troppo squillante visto che le riprese sono avvenute in una taverna non insonorizzata e con un unico microfono a disposizione. In quattro serate distinte di cui una è stata un po' sottotono ho registrato quattro brani intitolati Thinner boozer, Wrong about something, Cowboy e Not my crown si tratta di canzoni dove la parte ritmica mantiene un andamento costante molto elementare con richiami al tipico incendere country. Per non rendere troppo fragoroso il suono di insieme ho scelto di limitare al massimo l'uso di tom e timpano e mi sono servito di spazzole di nylon per dare al rullante un sound che, una volta trattato con qualche effetto, potrebbe risultare intrigante. Ora il band manager Nicola è pronto a rientrare negli Stati Uniti con il suo carico di colpi per completare la registrazione casalinga. Ci sono anche alcune indiscrezioni legate a chi si occuperà di mixare le canzoni ma è prematuro parlarne. Quel che so è che da quando occasionalmente suono con i Kinola provo un piacere particolare quando mi siedo dietro ai tamburi, è come se in maniera fluida i colpi uscissero da soli permettendomi di affrontare i brani con una serenità tale da generare il divertimento assoluto.


mercoledì 29 agosto 2012

Avevo un blog

Nove anni fa aprivo un blog chiamato la zuppa è servita. Se oggi, a più di due anni dalla chiusura di quella pagina, sono di nuovo di fronte a un computer a pubblicare uno scritto posso considerarla un'esperienza positiva. E' una di quelle "cose che rifarei" possibilmente meglio rispetto ad allora.

Avere un diario è sempre stato per me più che un passatempo fin dalla prima adolescenza. Scrivere mi provoca un senso di benessere, una sorta di liberazione interiore e quando non lo faccio è come se alla giornata manchi sempre qualcosa per ammettere che sia veramente finita. I primi diari li ricordo "griffati" prima Ziggy poi Lucky Luke  poi nei primi anni novanta la mitica Smemoranda (di cui serbo un ricordo particolare dell'edizione del '93 -quella nera con costola verde- per intenderci). Non ne ho conservato nessun esemplare e sono contento di questa rottamazione. Credo che rileggerli oggi mi sconvolgerebbe molto. I contenuti si mescolavano tra loro in non meglio specificate sezioni. Scrivevo quello che mi accadeva giorno dopo giorno cercando il più possibile di rispettare le date.

Si susseguivano scritti sullo stato d'animo di un quattordicenne semi tormentato, le condizioni climatiche, descrizioni di amici, compagni di classe, professori, fatti che li riguardavano, sogni, banalissime istantanee di vita scolastica, appunti sul calcio giocato, su quello parlato in tv e tanto altro. Corredavo le pagine con i biglietti delle partite, ritagli di giornale, fotografie. Non sono mai stato riservato oppure geloso di quei fogli di carta rilegata che più passavano i mesi più diventavano sformati fino a rendere panciuta la copertina rigida. Se anche ci fosse stata una chiusura a lucchetto per non fare leggere quello che scrivevo (tipico modello anti intrusione di solito preferito dalle femmine) avrei lasciato sempre infilata la chiave. In questo particolare ero in totale disaccordo con le battute che uno dei miei eroi cinematografici, George, il padre di Marty Mc Fly in Ritorno al Futuro pronuncia (nello specifico il George giovane durante il primo episodio epoca 1955) quando gli viene chiesto cosa stesse scrivendo: "Uh, stories, science fiction stories, about visitors coming down to Earth from another planet" e di fronte alla sorpresa di Marty che vuole all'istante leggerne qualche riga aggiunge "Oh, no, no, no. I never, uh, I never let anybody read my stories" concludendo con "Well, what if they didn't like them, what if they told me I was no good? I guess that would be pretty hard for somebody to understand".

Ne la zuppa è servita avevo aggiunto un sottotitolo che era proprio l'ultima battuta di quel dialogo, in totale disaccordo con il semplice fatto che la pagina internet è pubblica e quindi consultabile da tutti coloro che conoscendo l'indirizzo ti vengono a trovare. In realtà pur scrivendo cose personali non me ne fregava nulla del giudizio degli altri. E anche quel possibile "You're no good" che legittimamente potevo aspettarmi da qualcuno non avrebbe scalfito la nuova avventura impedendole di prendere forma. Col passare del tempo sono stato sconfitto dalle difficoltà della piattaforma passata gradualmente da clarence a dada e quindi sovente modificata con linguaggi pur sempre in html ma poco accessibili da chi come me voleva, di tanto in tanto, solo dare un'aggiustatina alla veste grafica. Si poteva migrare, è vero, ma dopo un lungo tempo di staticità, senza che mi venissero notificati particolari preavvisi tutto è finito in un cestino cosmico in qualche angolo del web. Forse è stato meglio così, finire per poi un giorno ripartire.

C'è stata poi un' altra amara constatazione, mi sono accorto dopo qualche mese di scrittura intensa di essere poco sincero con il mio diario in rete. C'erano persone che era meglio non descrivere ed altre che era meglio non nominare, fatti che restavano solo accennati ed altri cosparsi da un fatale mistero allungati fino ad fuoriuscire dallo schermo. Provare un senso di liberazione, questo per me voleva dire scrivere a mano un diario e con l'ingresso in rete non era più così. Ricordo il settimanale Cuore , lo leggevo volentieri una ventina di anni fa prima che scomparisse dalle edicole e ricordo molto bene la classifica dei piaceri della vita, nelle prime posizioni c'era quasi sempre "cagare". Una sorta di liberazione anche quella. La merda non è diossina (cit. Pol), non uccide, se qualcuno legge pagine merdose scritte di merda non si arricchisce, anzi arriccia il naso come quando c'è il camion degli spurghi sotto casa. E allora cosa fa questo qualcuno? Chiude le finestre, se ne va da un'altra parte e, se può, cerca di non sentire la puzza tappandosi il naso. Eccomi tornato quindi, ho tranquillamente omesso il ben che a volte lo precede, più o meno il nuovo blog sarà così.