domenica 3 maggio 2015

Pocket@Bloom, Mezzago 02.05.2015

Per la "festa del lavoro che non c'è" il Bloom di Mezzago ha organizzato come da tradizione il Neverland Festival sottotitolando l'evento con il riuscito hashtag #cazzoridi. Alez, uno degli organizzatori, ha voluto i Pocket Chestnut e ci ha invitato con il solito entusiasmo che lo distingue. Il concerto ha significato per me il ritorno sul palco dopo un mese di inattività.


il programma del festival

Il mio sottotitolo personale della giornata è stato "la forza della lucidità" perchè da circa un mese complice il problema di salute di cui ho parlato in un post precedente sono pulitissimo, non bevo neanche la birra. Sono arrivato al Bloom in gran forma, molto "ripigliato" come dicono i giovani, ed ero curioso di vedermi all'opera in un contesto molto raccolto come il cinema dello storico locale brianzolo. L'organizzazione ha infatti voluto che i Pocket si esibissero al piano superiore del Bloom, sul palco che divide lo schermo del cinema dalle ottanta poltrone della sala. L'incognita era rappresentata dal pubblico, sapevamo che saremmo stati il primo gruppo ad esibirsi e il rischio di suonare per gli addetti ai lavori era elevato. Il festival ha abituato i suoi affezionati ascoltatori che i concerti iniziano presto e così mentre ci apprestavamo a salire per iniziare il nostro set di quaranta minuti scarsi un discreto gruppo di ragazzi era già li ad aspettarci.

Per sdrammatizzare l'emozione del ritorno sul palco indosso un cap dei Muppets


Il batterista dei Verbal che a tarda sera avrebbero sonorizzato il film "Karakorum" ha messo a disposizione una bellissima batteria perfettamente accordata e lo strumento è stato montato sul lato corto del palco per fare spazio alla proiezione. I fonici, simpatici, pazienti, disponibili e riconoscibili dal marcato accento bresciano, sono stati di una professionalità superiore alla media ed anche per merito loro il concerto, vuoi per le mie lucide condizioni, vuoi per l'acustica decisamente affascinante, è stato molto bello. Verso la fine del set ho notato che ormai il cinema si era completamente riempito ed è stato piacevole ricevere un convinto applauso finale e scendere da basso a godersi la soddisfazione del dopo concerto guardando suonare gli altri gruppi. La serata è scivolata veloce tra qualche complimento, alcune occhiate di approvazione e tanti bicchieri d'acqua.

   
On stage con Stefano (ormai presenza quasi fissa) al corno

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