lunedì 30 giugno 2014

A Saronno le abbiam suonate

Sabato scorso la serata da co-protagonisti per il ''Festival Bandzilla-Saronno te le suona'' è stata molto piacevole nonostante un forte temporale pomeridiano abbia messo a repentaglio lo svolgimento del concerto.

Il palco di Bandzilla dopo il temporale
I Pocket potevano fregiarsi del loro nome scritto in grande sul cartellone e venivamo spesso chiamati al plurale: gli headliners. In realtà chi ben ci conosce sa che a noi importa poco di queste cose, abbiamo aspettato pazientemente il nostro turno ed abbiamo fatto un buon concerto.

Pocket Chestnut @ Bandzilla 2014

Abbiamo approfittato dei tempi dilatati per ascoltare i gruppi del contest per i quali è stato allestito un angolino al coperto sotto i portici della piazzetta che ospitava il live. La minuta Maria Antonietta da Pesaro era la vera headliner e non si è fatta mancare nulla durante il soundcheck. Atteggiamento e tempi sono stati irritanti, eravamo dispiaciuti per i gruppi del concorso che con le loro espressioni emozionate non vedevano l'ora di esibirsi e guardavano il palco grande con gli occhi della meraviglia, in una serata ad ingresso gratuito forse era opportuno essere più celeri nel provare i suoni. Devo ammettere che tanta cura nel soundcheck ha dato i suoi frutti visto il concerto della giovane cantautrice marchigiana mi è piaciuto e ha fatto dimenticare in fretta qualche antipatica posa.

Maria Antonietta durante il soundcheck
Complimenti a tutto lo staff di Bandzilla, sentirsi coperti di attenzioni è sempre una bellissima sensazione. Un rigraziamento speciale a quel gruppo di appassionati che ci segue, sommati al curioso pubblico spontaneo composto perlopiù da residenti, ci ha dato molta carica e fatto sentire la nostra semplicità particolarmente apprezzata.

sabato 28 giugno 2014

Scudetto n. 26 per l'Olimpia, io c'ero

Nel 1996 quando la stupenda squadra guidata da Tanjevic vinse l'ultimo scudetto mi ero praticamente allontanato dalla pallacanestro. L'unico ricordo di una finale vista dal vivo era la sfortunata sconfitta patita contro Caserta qualche anno prima. Avevo smesso di giocare da tre anni e come tutti i mediocri giocatori che hanno fatto un settore giovanile in una discreta società consumando le proprie chiappe da una panchina all'altra ero un po' stufo di dedicare tanto tempo allo sport della palla a spicchi. Poi, una decina d'anni fa con lo slogan "il primo amore non si scorda mai" mi sono riavvicinato constatando però che il nostro campionato perdeva gradualmente sempre più appeal e gli stranieri migliori arrivavano da noi ormai a fine carriera. Da qualche tempo si è riaccesa la fiamma viva e inaspettatamente (visto che trovare i bliglietti era una missione impossibile) sono riuscito ad essere presente all'ultimo atto di questa stagione che ha visto le scarpette rosse tornare al successo dopo diciotto anni. Una gioia immensa! Red Shoes are back!


La sera della finale vissuta con Tum comodamente in Skybox

martedì 24 giugno 2014

Cherry Court, stagione da campetto

Con l'inizio dell'estate e la lenta ma efficace guarigione del dito si torna a giocare a basket con il cielo a fare da soffitto. Grazie all'intraprendenza e la costanza di qualche mio compagno di squadra il campetto "Cherry Court" è in gran spolvero, cerchi e tabelloni perfetti, retine nuove e tanta voglia di mettere palla nel cesto.



Manutenzione al Cherry Court, da sinistra a destra Leo, Zimbo, Paolino, Marco, Lorenzo

venerdì 20 giugno 2014

Dal vivo @ WOW Spazio Fumetto

Dopo l'insolazione al Miami Festival un altro concerto pomeridiano ha allietato la domenica dei Pocket Chestnut. Il 15 giugno mi è piaciuto tantissimo suonare in un contesto diverso dal solito precisamente all'interno del museo del fumetto a Milano dove siamo stati accolti da organizzatori creativi e volenterosi e ascoltati da un pubblico attento e numeroso. La soddisfazione del giorno è stato avere come assistente alla batteria un certo Doraemon, allego due foto scattate da un gentile spettatore come ricordo dell'evento.

Con Doraemon backliner

Pocket Chestnut @ Wow Spazio Fumetto

martedì 10 giugno 2014

Non se n'è accorto nessuno

La giornata al festival Miami è andata bene, le sensazioni post concerto erano ottime e mi sono trattenuto fino alla penultima esibizione per godermi appieno la giornata. E' stata una scampagnata musicale senza troppo voler disturbare, l'ho sintetizzata così nel titolo e provo a spiegarne il perchè. Mi succede spesso di finire il concerto e ripensare a cosa poteva andare meglio, quando riavvolgo il nastro e passo al setaccio i miei errori e le imprecisioni cerco conforto chiedendo qualche parere e la risposta è quasi sempre automatica: "se c'è stato un errore non se n'è accorto nessuno". Grazie alla pazienza di mia moglie il concerto è stato ripreso per intero e riguardando il momento in cui ho sbagliato un attacco, quello in cui ho scheggiato un piatto e soprattutto osservando con attenzione quando a metà di una canzone il tutore che mi preservava il dito infortunato se n'è volato via devo dare pienamente ragione a chi ho sempre pensato mi rispondesse così solo perchè non era stato attento. La percezione di un errore dal palco è sempre troppo amplificata. Ottima constatazione dunque, ne faccio tesoro per il futuro.
Chiamati ad aprire la giornata di concerti i Pocket si presentano quando il sole è alto e le temperature sono ideali per fare un bagno nella pozza dell'Idroscalo. Ci accoglie la squadra attrezzatissima di tecnici e fonici, un service composto da maestranze dotate di altissima professionalità pronti a far risaltare al meglio il suono delle band.
Come spesso succede in contesti come questi dove a rendersi protagonista è l'ego di chi se la tira di più oppure l'atteggiamento di chi ha lo strumento più costoso, ci guardano tutti con perplessità perchè suoniamo canzoni di due accordi, abbiamo strumenti economici, io mi accontento della batteria di back line fornita dal service, non facciamo cambi d'abito e non abbiamo richieste particolari nel rider, che per noi rimarrà sempre e solo Nick, quello dei fumetti della Bonelli. Inoltre siamo puntuali, non rompiamo il cazzo a nessuno e rispettiamo alla lettera tutte le direttive del responsabile di palco. Ci concediamo solo uno strappo alle regole, sul finale facciamo salire on stage una parte dei nostri amici per fare festa su Mind Shuffled, non è un gesto che piace a chi è dietro le transenne ma noi ci si diverte con rispetto per chi sta lavorando, purtroppo di questo fondamentale aspetto non se ne accorge nessuno. Però continuano ad invitarci forse perchè, pur non inventando niente, le canzoni facili le sappiamo scrivere e a qualcuno probabilmente questo basta e avanza.
La maggioranza dei gruppi si muove altezzosa, nessuno ha voglia di condividere, sembra che ogni band sia in competizione con l'altra come se invece di partecipare a un festival tutti stiano faticosamente affrontando un concorso ad eliminazione. Stanco della situazione me ne vado verso il main stage. Guardo il live degli amici There will be blood che spaccano il palco mettendoci il cuore e molta grinta, poi, con la scusa di andare al parcheggio, sfrutto il mio pass e mi aggiro nel backstage. Lì dietro c'è un clima diverso,  la professione del musicista risulta più evidente e da un certo punto di vista, guardando per esempio gli ottimi Marta sui tubi, è comprensibile. Gli artisti scherzano tra loro, parlano, fumano, bevono, esistono. Prima di tornare tra il pubblico vado alla macchina. Mi precede Pierpaolo Capovilla che sta facendo la spola tra i camerini e il furgone, va avanti poi si gira e fa due passi indietro, cerca qualcosa, si tocca le tasche, inciampa, quasi cade, si accorge che quel qualcosa (le chiavi del furgone) le ha strette in mano, si guarda intorno e incrocia il mio sguardo, bofonchia qualcosa. Per un attimo vorrei dirgli "tranquillo non se ne è accorto nessuno" ma tiro dritto e torno tra il pubblico, ormai numerosissimo. Già, di quanto sia meraviglioso e determinante il pubblico, fortunatamente ce ne accorgiamo davvero tutti.     

sabato 7 giugno 2014

Domani @ Miami festival

Ieri sono riuscito a superare la session di prove senza patire troppo dolore al dito, quindi sono felice di annunciarMI che domani tornerò sul palco. Non vedevo l'ora, sono state otto settimane lunghissime senza bacchette e tamburi. Indossero' un tutore fissato con del nastro il cui limite è che tende a scivolare col sudore. E' arrivato il gran caldo e sul palco della collinetta di Jack nel contesto del Festival Miami i Pocket Chestnut si esibiranno alle 16:30, un orario poco strategico. Poco importa, ciò che conta è esserci.

Clicca QUI per vedere il programma.

martedì 3 giugno 2014

Cuoca Mattarella

E' ormai da qualche mese che quando non so cosa fare inevitabilmente mi annoio e penso a come cambiare la mia alimentazione. Sono un carnivoro convinto ma ricorro a questo cibo non sempre per gusto quanto per necessità. Una bistecca mi sfama a sufficienza, dall'alto dei miei centonovantuno centimetri di altezza mi sono convinto che il giusto apporto di calorie me lo riesca a dare solo la carne. Grazie ad un'amica e al suo straordinario ricettario sto gradualmente mettendo in discussione questa convinzione e mi sto avvicinando alla cucina vegetariana. Poco più di un mese fa con i Pocket Chestnut abbiamo suonato a Piacenza in un locale vegano chiamato Lo Fai e dopo aver suonato i premurosi gestori ci hanno sfamato con dei sandwich buonissimi. Ho scoperto in quella occasione che il tofu affumicato ha il sapore della scamorza e quando viene abbinato a un pesto di pomodori secchi il risultato è delizioso. Da quel giorno ho iniziato un percorso informativo in internet molto accurato su come sfruttare ortaggi e legumi in alternativa alla carne, per fare in modo che queste ricerche non rimangano solo virtuali vado spesso a trovare Greta e grazie alla sua competenza e fantasia sono diventato un vero e proprio fan di Cuoca Mattarella.