"E intanto dimentico tutto, dimentico tutti..." mai amata Emma Marrone sia chiaro, ma questo ritornello che fa da traino ad uno dei suoi ultimi singoli si puo' considerare un vero tormentone estivo e grazie ad un airplay selvaggio mi ha torturato tutto il mese di luglio e quello di agosto. Proprio questa frase mi gira in testa quando prima di arrivare alla baia di Keri andiamo di bolina, così canto sottovoce e guardo il panorama. Kastor viaggia spedita inclinata su un lato, ci sporgiamo fuori bordo per equilibrare il peso. Il vento soffia a 16 nodi, non un granchè dice la ciurma ma per me è già sufficiente per acclimatarmi. L'andatura è divertente, arriva anche qualche schizzo che mi bagna. Sento il sapore del sale sulla pelle ed il profumo del mare. Sono passate due ore dal primo passo a bordo e sono già perfettamente ambientato, rilassato e pronto a divertirmi. Arriva il momento del primo tanto atteso bagno, non un granchè a dire il vero. Ancoriamo in un punto dove il fondo è di alghe, l'acqua è un po' torbida, calda e non da un grande refrigerio. Le mie aspettative si spostano di nuovo in barca per il primo pranzo a bordo ma sopravvaluto le qualità di cuoca con le quali si è presentata Pasqua. Il frigo funziona solo quando si va a motore e avendo veleggiato è rimasto spento per qualche ora ne consegue che l'insalata a base di pomodori, olive e feta è tiepida, la scatoletta di tonno che l'accompagna è la consolazione che serve a farmi capire che il cibo sarà più o meno questo. Nessun problema grave, convivo benissimo con le scatolette ma la temperatura un po' mi disturba. Bevo una birra (anch'essa tiepida) e sto fortunatamente lontano dall'alcol che consumano gli altri (Gin tonic e Campari con aranciata -neanche a dirlo- tiepidi). Trascorriamo qualche ora dividendoci tra il sole preso a prua e l'ombra del pozzetto dove un ampio tendalino crea le condizioni ideali per riposare. Non serve essere un armatore per capire che in otto su questa barca si starà stretti. Scordatevi l'immagine di chi sta sdariato e spaparanzato sulle panche posteriori a godersi il venticello cullato dal dolce rollio, se vuoi ripararti dal sole e farti un riposino a bordo di Kastor puoi riuscirci, ma devi stare seduto. Così quando qualcuno crolla tra le braccia di Morfeo per il troppo sole, i postumi del bere, oppure perchè semplicemente ha sonno, l'immagine che mi si para davanti agli occhi è quella che spesso mi è capitato di vedere quando qualcuno cerca di dormire sulle scomode sedute dei vagoni in metropolitana.
Vivi e Pasqua @ isolotto di Keri |
Le grotte dell'isolotto di Keri |
Continua...
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