E scordare, e scordare è più difficile.Ora sai che è più difficile se vuoi ricominciare.
Ricordare,ricordare,come un tuffo in fondo al mare.
Ricordare,ricordare quel che c'è da cancellare.E scordare,e scordare è che perdi cose care.
E scordare,e scordare finiranno gioie rare.
(Ricordare, testo: Andrea Morricone, musica: Ennio Morricone)
Il testo che precede questo scritto è della canzone resa celebre dai La Crus composta da Ennio Morricone per il film di Giuseppe Tornatore "Una pura formalità" non una delle sue pellicole più conosciute ma a parer mio una delle più belle. Questa mattina prima di venire in ufficio ascoltavo "Ricordare" nelle versione live contenuta nel disco del gruppo milanese (ormai sciolto) intitolato "Io non credevo che questa sera". Il passaggio in cui il cantante Mauro Ermanno Giovanardi recita "come un tuffo in fondo al mare" mi ha inevitabilmente riportato a quando, quasi un mese fa, ero a bordo di Kastor, una Atlantis 44, barca a vela un po' datata costruita in Grecia e presa a noleggio per vivere l'esperienza di esplorare il Peloponneso via mare. Una dozzina di anni fa avevo già avuto modo di viaggiare in quelle zone ma scegliendo un lungo itinerario via terra scoprendo paesaggi, clima e persone totalmente differenti da cio' che offrono le isole.
Kastor, modello Atlantis 44, la barca sulla quale abbiamo trascorso la vacanza |
Sono partito dopo un momento molto difficile sul lavoro. Momento che sarebbe meglio definire periodo visto che dura già da più di un anno. Avevo un sogno: staccare con tutto e con tutti e tentare una rigenerazione. Che il mercato automobilistico sia in crisi non è una novità ma con determinazione e un po' di fortuna le cose non vanno proprio a rotoli come succede a molte realtà con cui condivido questo supplizio. Ci vuole però un impegno immenso per non mandare il cervello a farsi friggere. La certezza di rappresentare un marchio forte è un'ancora di salvezza in questo lento naufragio, serve per tentare di vedere con ottimismo una situazione in cui sono sfruttato con atteggiamenti ai limiti dell'umiliazione ma non è che serva molto per elevare l'autostima, almeno non tutti i giorni questo rimedio funziona da scacciacrisi. Il disagio è amplificato dal fatto che ho una mia partita Iva, lo stipendio non esiste, i soldi me li devo meritare sul campo, niente è dovuto. Dopo aver dedicato per tredici anni tutto me stesso a questa attività finisce il tempo delle pacche sulle spalle e la sensazione è quella di sentirsi inutile e abbandonato a chissà quale destino. Con queste premesse il 10 agosto, di sera, sbarco a Zante e attendo la barca che l'equipaggio sta conducendo verso sud da Levkada. Con me c'è mia moglie Vivi, infaticabile, almeno all'inizio della vacanza è stata importante come un faro nella nebbia.
La barca arriva il mattino seguente, all'alba. Ci imbarchiamo subito, dopo pochi minuti siamo già fuori dal porto.
Il porto di Zante all'alba |
L'equipaggio è composto dal capitano Niccolo', nato a Firenze ma cresciuto a Milano, grande esperienza nel mondo nautico, ha 61 anni e l'atteggiamento rilassato di chi ha girato il mondo e non è nuovo ad avere un po' di persone di cui occuparsi. Vuole principalmente farci vivere una vacanza e così imposterà i comportamenti da tenere a bordo. Il vice capitano è Andrea, un giovanissimo appassionato velista abitante a Gorgonzola. Ci vogliono pochi istanti per capire che ha il mare nelle vene, nel suo sguardo c'è l'aria sognante di chi ha appena terminato gli studi e ha le idee molto chiare sul suo futuro: navigare e non scendere mai a terra. Dopo l'estate aiuterà il padre nell'attività di fabbro ma nella scuola di vela per la quale fa l'istruttore si è già distinto per abnegazione e bravura. A detta di chi ne capisce ha già la stoffa e i gradi per poter diventare un bravo skipper, tenebroso e rubacuori, anche se tutto cio' è in contraddizione col suo soprannome: "lo spento". Completano l'equipaggio Irene e Pasqua che svolgono la funzione tipica dei marinai tutto fare. La prima si dedica tra le tante cose ad armare le vele, collabora nelle manovre e negli ancoraggi, la seconda è più votata alla parte amministrativa, scorte, gestione della cambusa, ordine e pulizia a bordo e non ultimo in ordine di importanza, prepara da mangiare. Le due ragazze sono molto diverse tra loro e il primo approccio non è semplice con entrambe, ci sarà poi modo di avvicinarci e scoprire che sono belle persone. Poi ci sono Francesca e Roberto (vedi anche su questo blog il post: week end of the year) è grazie a loro se ho saputo dell'idea di navigare e mi trovo a bordo, questo viaggio è la loro luna di miele.
L'equipaggio, da sx a dx: Niccolo',Pasqua,Irene,Andrea |
Continua...
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