giovedì 20 settembre 2012
Domenica live a Vigevano orfani di batteria
Sono un po' dispiaciuto di non poter essere sul palco di questo festival con i Pocket Chestnut domenica 23 settembre. Come già successo in qualche altra occasione nel 2012 i miei compagni d'avventura non rinunciano ad esibirsi in formazione a tre chitarre, ennesima dimostrazione che ce la possono fare benissimo anche senza di me (ma di questo non avevo alcun dubbio). Questo evento mi è stato descritto come una manifestazione acustica ma dubito che i gruppi invitati si esibiscano senza batteria... staremo a vedere. La mia rinuncia è dovuta alla concomitanza con il concerto dei Radiohead a Firenze (slittato da luglio a settembre per la morte di un tecnico di palco durante il montaggio dello stage in Canada) per il quale ho il biglietto da nove mesi. Sono certo che tra il pubblico nessuno rimarrà deluso per la mia assenza, la performance si svolgerà comunque e sarà di grande intensità come i Pocket acustici hanno dimostrato più di una volta. Ci sono stati giorni in cui avevamo un live programmato poi per concomitanza di concerti dei nostri artisti preferiti, impegni di lavoro oppure meritati periodi di vacanza scelti in anticipo da qualcuno di noi, me escluso, le date dei Pocket sono state annullate (vedi Carroponte, Sesto San Giovanni 16/08/2012). Quando capita a me la sovrapposizione di impegni questo non succede. I might be wrong. Sono nato batterista che cosa ci vuoi far?
lunedì 17 settembre 2012
No ai pregiudizi sulle patate
Da quando ho iniziato a lavorare, ormai una quindicina di anni fa, ho sviluppato un torpore serale che mi ha fatto diventare progressivamente meno mondano e sempre più casalingo. Mia moglie è stata la prima a pagarne le conseguenze, questo atteggiamento poco propositivo verso la vita notturna sono in grado di annullarlo quando di mezzo c'è la musica, questa cosa la fa un po' arrabbiare. La mia dolce metà è intelligente, intendo dire che pensa a come preservare la coppia di una volta, quindi mi ha fatto notare che essere un po' accondiscendente nei confronti del suo modo di divertirsi sarebbe principalmente un bene per entrambi. E' successo che lo scorso week end il lavoro mi abbia chiamato all'ordine anche di domenica e proprio la mattina del giorno di "festa" (per lei) con modo di fare serafico mi sia stato proposto di andare a consumare la cena alla sagra della patata di Oreno, piccolo paese della Brianza famoso produttore di tuberi dalle propretà organolettiche e dal sapore migliore di tutte le altre qualità prodotte al mondo... dicono. Personalmente questa cosa mi ha sempre fatto sorridere perchè le patate sono sempre e comunque patate. "Che differenza vuoi mai che ci sia tra una patata del Wiscounsin ed una di Oreno?" Pensavo così e invece mi sbagliavo! Ecco spiegato come mai qui in Brianza la sagra della patata sia un appuntamento imperdibile giunto ormai alla venticinquesima edizione. Sorpresi dalla croccantezza delle patate e dal sapore unico che donano ai piatti proposti nel menu (essenziale ma comunque ben fornito di leccornie) abbiamo trascorso una piacevolissima serata dove l'attesa di quaranta minuti prima di mangiare non ha pesato. Un'ulteriore sorpresa è arrivata quando sul palco principale allestito nella piazza centrale della piccola cittadina si è esibita una cover band formidabile. Non amo chi interpreta le canzoni di altri cercandone di ricreare perfettamente suoni, atmosfera ed esecuzione (anche in questo caso maledetti pregiudizi!) ma devo ammettere che l'esibizione dei Queenmania è stata davvero emozionante e ci ha tenuti più di venti minuti con gli occhi incollati al palco per seguire le evoluzioni dei musicisti e l'eccezionale estensione vocale del cantante. Brani come "a kind of magic", "somebody to love" , "one vision" e in particolare "bicycle race" sono risultati alle mie orecchie davvero ben riusciti.
mercoledì 12 settembre 2012
Rico's Friends Hall of fame: Mario Bossi
Come accennavo nel post precedente vi presento la nuova sezione dedicata alla galleria fotografica dei Rico's Friends partendo da un mitico fonico: Mario Bossi. Per dire tutta la verità non è che io e Mario siamo proprio amici. Avendo suonato più volte in manifestazioni da lui promosse sento di conoscerlo bene e di essergli particolarmente affezionato anche se al di là della musica non ci siamo mai frequentati. La sua costanza nel dedicarsi a titolo gratuito alla cura dei suoni dell'Arci di Arcore, il suo look inconfondibile con le basette lanose e i suoi scleri colossali meritano un'immagine eloquente rubata durante il soundcheck del concerto di Vimercate; che per la cronaca è andato abbastanza bene se consideriamo che iniziare a suonare alle 00:20 di domenica sera dopo due reading che non si è capito bene che cosa volessero rappresentare è stato faticoso per tutti.
sabato 8 settembre 2012
Domani sera live a Vimercate
Come da tradizione, in questi giorni, la città di Monza e l'ormai famigerata provincia si animano per il Gran Premio di Formula 1. Anche l'Acropolis di Vimercate da qualche anno si attiva per offrire una settimana ricca di eventi, dai concerti ai reading alle performance di teatro. Il tutto sempre a ingresso gratuito. Gli organizzatori hanno invitato i Pocket Chestnut per chiudere la rassegna e sarà un onore per noi concludere la manifestazione allietando gli spettatori reduci da giorni carichi di bagordi. Per il sottoscritto sarà anche l'occasione per lasciar finire il nostro suono nelle mani del fonico Mario Bossi, colui che se mi dovesse capitare di affrontare un lunghissimo tour mondiale vorrei sempre dietro al mixer.
giovedì 6 settembre 2012
La mia Wunderkammer
Un mio carissimo amico di infanzia, Mattia Frignani, ha fatto parte per anni di una attività creata dai suoi fratelli maggiori denominata Wunderkammer. Grazie a lui ho imparato fin da piccolo il significato di questo termine tedesco, uno dei pochi così semplice da pronunciare senza sputazzare l'interlocutore. Ho sognato per molto tempo di avere una mia stanza delle meraviglie. Perchè i miei ricordi, almeno ai miei occhi, generano incanto. In più di venti anni ho tenuto tantissimi oggetti riguardanti la musica sia vissuta da spettatore che suonata in persona archiviandoli in scatole di cartone. Poster, biglietti di concerti, scontrini, foto, pass, buoni pasto, scalette dei concerti, locandine e tanto altro con particolare cura verso tutti i feticci che riportavano errori di ortografia. Il motivo scatenante che mi ha spinto ad aumentare le spese mensili dell'affitto per spostarmi in un'altra casa è stato anche la presenza di un piccolo spazio coperto alla fine della grande terrazza che si affaccia sulla cucina. Fin dal giorno della prima visita alla casa ho detto a mia moglie che quello spazio sarebbe stata la mia stanza dei giochi dove creare la mia memorabilia e magari sperimentare la pittura, arte che mi ha sempre attratto ma per la quale mi reputo negato. Incominciamo il viaggio nel Ricolab da un immagine esterna.
Ricolab, Monza, Esterno |
martedì 4 settembre 2012
Sessione di registrazione con Kinola
La scorsa settimana ho registrato quattro brani con i Kinola. La registrazione si è svolta rispettando i canoni del lo-fi utilizzando una di quelle abbreviazioni tanto care ai recensori di dischi. Ho allestito una parte del mio set live montando alcuni piatti un po' usurati per ricreare un suono non troppo squillante visto che le riprese sono avvenute in una taverna non insonorizzata e con un unico microfono a disposizione. In quattro serate distinte di cui una è stata un po' sottotono ho registrato quattro brani intitolati Thinner boozer, Wrong about something, Cowboy e Not my crown si tratta di canzoni dove la parte ritmica mantiene un andamento costante molto elementare con richiami al tipico incendere country. Per non rendere troppo fragoroso il suono di insieme ho scelto di limitare al massimo l'uso di tom e timpano e mi sono servito di spazzole di nylon per dare al rullante un sound che, una volta trattato con qualche effetto, potrebbe risultare intrigante. Ora il band manager Nicola è pronto a rientrare negli Stati Uniti con il suo carico di colpi per completare la registrazione casalinga. Ci sono anche alcune indiscrezioni legate a chi si occuperà di mixare le canzoni ma è prematuro parlarne. Quel che so è che da quando occasionalmente suono con i Kinola provo un piacere particolare quando mi siedo dietro ai tamburi, è come se in maniera fluida i colpi uscissero da soli permettendomi di affrontare i brani con una serenità tale da generare il divertimento assoluto.
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