Non avevo grandi aspettative sul concerto che i Pocket dovevano fare domenica scorsa nella nuovissima Stecca 3.0 in Via De Castilla a Milano. Nella tarda mattinata quando ho ricevuto una telefonata che mi informava su alcuni dettagli problematici legati in particolare agli orari mi sono fatto coinvolgere dal più grande errore che si puo' fare in tanti scenari diversi: farsi sopraffare dal pregiudizio. Nei locali che organizzano un evento, a maggior ragione quando la musica diventa un pretesto per fare altre cose (tipo organizzare un mercatino fashion) lo staff puo' essere sovradimensionato e lo scarico di responsabilità è un automatismo nascosto dietro la frase "non mi occupo di questo". Lasciando da parte il broncio e le polemiche, che quando si va a divertirsi devono rimanere chiuse in cantina, l'impegno per superare una situazione non proprio ideale per far suonare dei gruppi è stato apprezzabile, quindi non importa se per qualcuno è più importante segnare su bloc notes elettronici le targhe delle vetture cariche di strumenti o controllare decine di volte che tu abbia il timbro per entrare dalla porta di servizio rispetto ad assicurarsi che il numero di microfoni richiesti nella scheda tecnica ci sia, è più importante che il pubblico molto numeroso si sia divertito in nostra compagnia e, a parte una lieve flessione a metà del set, sia rimasto ad ascoltarci dall'inizio alla fine ed abbia apprezzato il nostro spettacolo che ormai è ben rodato e quindi supera qualsiasi imbarazzo tecnico.
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Pocket Chestnut "on stage" @ Stecca 3.0 |
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