giovedì 21 marzo 2013

Primavera

Solo due giorni fa nevicava oggi invece nel primo giorno di primavera il cielo è azzurro, la temperatura è salita di dodici gradi e il Fohn che soffia dalla Svizzera scompiglia i capelli portando molta elettricità nell'aria. Mi sono svegliato un po' acciaccato dopo l'ennesima sconfitta a pallacanestro, abbiamo lottato contro una squadra parecchio rissosa ma abbiamo tenuto in vita la partita fino alla fine. Nel dopo gara siamo giunti alla conclusione che perdere così puo' anche essere divertente. E' l'unica giustificazione ad un campionato arrivato ormai alla quattordicesima gara senza ancora aver avuto il piacere di vincerne una. Il tempo così "solare" non sempre mi mette il buon umore, io sono da sempre un po' ''scozzese'' riguardo al meteo. Amo il buio, la nebbia e il clima uggioso, però oggi sono in vena di ricordi e sorrido in continuazione. E' anche per questo che ho aperto nuovamente un blog, per lasciare una traccia scritta dei ricordi. Dieci anni fa, di questi tempi, il gruppo di cui ho fatto parte per sette anni, i Kech, riceveva lusinghieri inviti per suonare in alcuni festival estivi e ricordo benissimo la mia ansia nel tener fede agli accordi presi con il gruppo da far combaciare con l'attività lavorativa. Si parlava di andare in veneto, in sicilia con annessi spostamenti lunghi e complicati. Il gruppo che aveva a quei tempi in formazione il secondo bassista della nostra storia, più precisamente una ragazza di nome Barbara, iniziava a pregustare quel minimo di consenso che ci permise poco dopo di vivere bellissime esperienze, scontrandosi però con il carattere non semplice della ragazza. Una sera di marzo, fuori dalla nostra sala prove tirava questo vento di cui ho parlato prima e il cielo era una distesa di stelle talmente limpide e vicine da ricordarmi le nottate greche quando sdraiato sulla spiaggia di un' isola qualsiasi delle Cicladi guardavo il luccicare di quei puntini e sognavo ad occhi aperti di diventare un musicista. Quella sera di dieci anni fa al telefono della nostra cantante Giovanna arrivo' una telefonata. Io e il chitarrista Pol eravamo fuori a fumare e ci spaventammo sentendola urlare. Quella chiamata non fu un allarme ma semplicemente la risposta ad un concorso musicale al quale, per gioco, ci eravamo iscritti. Si trattava del "Diesel Music Awards 2003" e ci veniva comunicato che avevamo vinto la categoria rock. Quella manifestazione grazie al supporto di uno sponsor d'eccezione ci permise di suonare all'Alcatraz di Milano, fare le prime interviste televisive, girare un breve spot pubblicitario per una linea di occhiali e quella visibilità ci portò qualche mese dopo, in maniera puramente occasionale, a conoscere due persone straordinarie, Leonardo e Giuseppe della Black Candy records che sarebbe poi diventata l'etichetta per la quale negli anni a venire abbiamo pubblicato due album.

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