Chi mi conosce personalmente sa che è praticamente impossibile arginare la passione che mi porta da quasi venti anni a seguire i
Massimo Volume. Nel vecchio blog ne parlavo spesso, un po' perchè l'orizzonte temporale di quegli scritti aveva origine nel periodo del loro scioglimento, quindi la mancanza di materiale nuovo accresceva il desiderio di rivederli su un palco portandomi a riascoltare continuamente la "vecchia" produzione emozionandomi anche al milionesimo ascolto, un po' perchè una decina di anni fa spinto da questa assenza scoprivo la carriera letteraria del loro frontman Emidio Clementi. Divorato in poche ore il primo libro di racconti "Gara di resistenza" ordinavo nella mia libreria di fiducia tutti gli altri romanzi apprezzando (a tratti) il secondo "Il tempo di prima" fino ad innamorarmi di quella che considero la sua miglior pubblicazione: "La notte del pratello". Il libro successivo uscito nel 2004 per la Fazi editore intitolato "L'ultimo Dio" mi diede lo spunto per scoprire uno dei suoi scrittori preferiti, l'immenso Emanuel Carnevali, ho poi concluso la raccolta cinque anni fa acquistando "Matilde e i suoi tre padri" forse il libro per il quale avevo più aspettative (considerato che arrivava dopo quattro anni di attesa per una nuova pubblicazione) ma nel complesso quello che ho apprezzato meno. Una volta riformati i Massimo Volume ho conosciuto personalmente Emidio prendendomi la libertà di chiamarlo amichevolmente Mimì. Qualche volta ci scriviamo una mail o un messaggio sul telefono come due vecchi amici ma solo per puro caso,ieri sera ho saputo del reading ispirato al nuovo libro uscito a fine 2012 "La ragione della mani" organizzato dal Tambourine di Seregno un piccolo locale brianzolo distante cinque minuti di macchina da dove scrivo in questo momento. Ho sentito solo un racconto ma ho apprezzato molto la lettura e il valoroso contributo musicale di Corrado Nuccini. Al termine della serata c'è scappata una bella chiacchierata e anche una dedica spontanea.

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