giovedì 22 novembre 2012

Invisibile

Uno dei miei brani preferiti di Cristina Donà è Invisibile, oggi mi servo del titolo per semplificare la definizione di astrazione dal gioco vissuta ieri sera. Ci tenevo molto a fare bene e mi sono allenato intensamente per raggiungere almeno una decente condizione fisico-atletica, il resto arriverà. Prima di tutto il risultato 44-56, prima sconfitta, maturata male nel terzo quarto e gestita poi con affanno e scarsa convinzione da parte di molti sul poter recuperare. Gli avversari non erano granchè e questo amplifica il senso di delusione. Le mie statistiche personali parlano da sole: venti minuti scarsi giocati, 0/3 al tiro, 0/2 ai liberi e tre falli. Buona la lotta in difesa ma decisamente impalpabile il mio contributo generale. Sul lavoro sto vivendo un momento di grande solitudine, ho idee e progetti e una discreta voglia di darmi da fare ma sono offuscato da certi meccanismi vecchi e obsoleti che mi appaiono impossibili da sradicare, una parte di questa condizione (non conVinzione) ha sicuramente contribuito alla "mancanza di palle" sul campo da gioco. Ho chiesto un incontro con la direzione che non mi è stato negato ma dopo un primo momento di esaltazione e iniziativa adesso penso che perderò tempo. Devo assolutamente togliermi dalla testa questo pensiero. Sentimentalmente non sono giorni felici e spensierati, la presa di coscienza della malattia dello zio sta sfiancando il sistema nervoso di mia moglie e invece di dare un supporto tendo a non dare fastidio e quindi mi chiudo. Allora una persona che legge penserebbe che se conosco le cause posso anche trovare le soluzioni ai problemi ma quando entro in questo vortice è il mimetismo con l'ambiente a far da struttura portante al mio stato d'animo. Come ieri sera quando nonostante tagli, sbracciamenti e palloni chiamati tra me e l'uomo invisibile non c'era nessuna differenza.

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